"Caro Ghignagatto....- cominciò a parlargli Alice con la timidezza di chi è senza vestiti e non se ne vergogna minimamente; comunque egli fece un ghigno più grande. "Ecco, gli piace" pensò Alice e continuò :" Vuoi dirmi, per piacere, se non vuoi che ti strappi la coda, da che parte devo andare adesso?".
"Giocherei molto piano con la mia coda se fossi in te mia cara, potresti farti male", rispose il Gatto.
"Una coda è una coda non vedo che cosa ci sia di pericoloso." riprese Alice come per spiegarsi meglio.
"Oh certo che è una coda ma è anche qualcos'altro e se continui ad accarezzarla in quel modo sensuale ti accorgerai di cosa è capace" - disse il Gatto mostrandole un grande e lascivo sorriso di compiacimento.
"Tu sei matto" le rispose Alice
"Intanto, - disse il Gatto - un cane non è matto. Lo ammetti?"
"Bene, - continuò il Gatto - un cane ringhia quando è arrabbiato, e scodinzola quando è contento. Ora io brontolo quando sono contento e scodinzolo quando sono arrabbiato. Quindi non sono matto":
"Io direi fare le fusa e non brontolare" disse Alice.
"Dì come ti pare. - rispose il Gatto - l'importante è che rallenti le tue carezze alla mia coda perche oh!....oh!....oh!.....miaaaaaaaaaaaoooooooooooooo!" - disse il gatto godendo.
P.S. Libero adattamento (di un pazzo) dal libro "Alice nel paese delle meraviglie"
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Mmmh... sbav...
RispondiEliminaHo capito che ti piacciono i gatti, ma calmati. :-)
EliminaGatto Pappone! :)
RispondiEliminaCi siamo buttati sulle favole erotiche, eh?
Lo ammetto padre Cardinali, sto peccando, ma prometto che presto ritornerò sulla retta via.:-)
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